martedì 24 febbraio 2015

SQVARCIALVPO di Luigi Natoli: per la prima volta in libro a 91 anni dalla sua apparizione in appendice al Giornale di Sicilia.


La cospirazione di Giovan Luca Squarcialupo, nata da generosi sentimenti, si svolse con mezzi inadeguati e senza un fine determinato, ma con questa dello Squarcialupo comincia la serie delle sommosse, delle cospirazioni, delle rivoluzioni contro la Spagna, segno di irrequietezza per la perduta indipendenza della Sicilia.

Così scriveva Luigi Natoli nel suo Storia di Sicilia, di questo eroe che aveva a cuore le sorti della sua terra dominata dal ferro spagnolo.  Squarcialupo fu il primo ad impugnare le armi per cacciare l’invasore e sognò una repubblica democratica. Di lui e della sua opera, non è rimasto più nulla che lo ricordi ad eccezione di una lapide e una via nel centro storico di Palermo che porta il suo nome.

Fra storia e leggenda il grande romanziere siciliano ricostruisce la figura di Squarcialupo in una Palermo dei primi del 1500, martoriata dall’inquisizione, dal giogo dei dominatori spagnoli e lacerata dalle rivalità interne fra le baronie siciliane.

Apparso in appendice al Giornale di Sicilia a partire dal 2 febbraio 1924 è oggi per la prima volta pubblicato in libro e restituito alla collettività, ed ai lettori amanti delle opere di Luigi Natoli che hanno atteso 91 anni prima di poterlo avere nelle proprie librerie accanto agli altri capolavori immortali del grande scrittore palermitano.

L’editrice Gutemberg  che per prima pubblicò i romanzi di Luigi Natoli definiva eletta ed altamente appassionante la lettura dell’opera del grande e geniale William Galt  e concludeva con l’esortazione a diffondere questi romanzi perché vuol dire fare opera da vero siciliano, perché tutti devono conoscere la storia e devono sapere che non esistono solo uomini di mafia e di prepotenza; ma anche uomini di cuore che sanno sacrificarsi e proteggere i deboli.
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